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Come allenare un soggetto affetto da ipertensione?
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Il 33% degli uomini e il 31% delle donne italiani sono ipertesi oppure seguono un trattamento farmacologico. È ormai accertato che l’ipertensione arteriosa è un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari (i valori ideali dovrebbero essere 120/80 mmHg). Dei miglioramenti riguardanti la pressione arteriosa possono avvenire tramite degli interventi non necessariamente farmacologici (es. riduzione dell’assunzione di grassi, alcol e sodio, mantenere adeguata l’assunzione di calcio, magnesio e potassio e diminuire la il peso corporeo in caso di sovrappeso). L’intervento non farmacologico più efficace è rappresentato dall’esercizio fisico. La tipica risposta all’esercizio fisico è rappresentata dall’aumento della pressione sistolica e dalla graduale diminuzione o mantenimento di quella arteriosa. I valori alti di pressione post esercizio possono essere premonitori di ipertensione. Recenti studi hanno dimostrato che un’esagerata risposta di pressione diastolica post-esercizio predice l’insorgere di ipertensione in donne e uomini normotesi. La pressione elevata durante l’esercizio può predire malattie coronariche. La pressione elevata durante l’esercizio è più correlata mortalità rispetto a lieve ipertensione a riposo (studio di 16 anni su uomini apparentemente sani). In assenza di danno d’organo (ipertrofia ventricolare), gli effetti dell’attività fisica sono benefici nei giovani e soprattutto negli anziani. I farmaci più utilizzati, semplici e sicuri sono i diuretici che eliminano liquidi e sali accumulati nei tessuti che circondano le arterie, i beta-bloccanti invece riducono la FC a riposo e limitano il suo incremento durante lo sforzo.

L’attività ideale per la riduzione della pressione arteriosa è quella aerobica.

  • Per la riduzione della pressione arteriosa viene raccomandata l’attività aerobica, molti studi effettuati su persone che hanno praticato attività moderato-intensa hanno mostrato una riduzione della pressione arteriosa in media di 7 mmHg (sistolica e diastolica);
  • Gli allenamenti per soggetti che hanno questo problema devono comprendere esercizi di tipo aerobico, attività che impegnano grosse masse muscolari per almeno 3 volte a settimana (meglio 5), intensità pari al 50-85 % della FC max, la durata dell’esercizio deve essere di 30 minuti effettivi di attività aerobica, preceduti da almeno 10 minuti di riscaldamento e seguiti da almeno 10 minuti di defaticamento;
  • È possibile anche prevedere anche esercizi per lo sviluppo della forza muscolare per 2/3 volte a settimana;

Per le persone estremamente sedentarie, gli anziani o gli obesi, limitare la FC di allenamento tra il 40 e il 60% della FC max. Nelle prime fasi dell’allenamento insistere maggiormente su esercizi a bassa intensità, finalizzati al recupero della mobilità osteo-articolare.

Questo articolo è stato verificato dall’autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche, testi scientifici e lanci di Agenzie di Stampa.

Dott. Luigi Totaro

Chinesiologo – Personal Trainer – Massoterapista

 

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